Vino (Consorzio Valpolicella): volano domanda e valore, crollano giacenze. Ma pesano rincari materie prime

MARCHESINI: FILIERA IN EQUILIBRIO, FARSI VALERE SUL PIANO COMMERCIALE

IMBOTTIGLIATO AMARONE A +30%, RIPASSO A +15% E VALPOLICELLA A +7%

(Verona, 11 novembre 2021). Vola il mercato dei vini della Valpolicella, con gli imbottigliamenti in crescita in doppia cifra come pure il prezzo medio delle uve e dello sfuso. Una chiusura di anno da ricordare, che rischia però di trasformarsi in agrodolce a causa dell’aumento senza precedenti delle materie prime legate alla produzione e alla commercializzazione del vino. È il quadro tracciato dal Consorzio vini Valpolicella con l’analisi degli ultimi dati di filiera, che restituiscono una denominazione in piena salute ma minacciata da una congiuntura che rischia di provocare distorsioni di mercato. “Una recente inchiesta del Corriere Vinicolo – ha detto il presidente del Consorzio vini Valpolicella, Christian Marchesini – ha stimato in 800 milioni di euro la ‘bolletta’ supplementare per il settore vino data dall’effetto combinato di shortage e rincari di materie prime e trasporti. Una minaccia – ha aggiunto – che ci troverà preparati, forti di un mercato estremamente favorevole e di una filiera che è tornata in equilibrio grazie a politiche di contenimento attuate negli ultimi anni, a partire dalla riduzione delle rese, fino al blocco degli impianti. Per questo – ha concluso – oggi i produttori sono nelle condizioni di far valere i propri fondamentali e non rivelarsi l’anello debole di una fase commerciale delicata”.

Secondo il Consorzio, gli imbottigliamenti complessivi per l’immissione del prodotto sul mercato sono cresciuti del 16% nei primi 10 mesi di quest’anno rispetto al pari periodo 2020, con l’Amarone a fare la parte del leone (+30,2%, l’equivalente di 15 milioni di bottiglie nei primi 10 mesi dell’anno), il Valpolicella Ripasso a +14,7% e il Valpolicella a +7,1%. Un exploit che ha determinato un calo netto delle giacenze di quasi 100mila ettolitri (tradotto in bottiglie circa 13 milioni di pezzi) di cui la metà afferenti ad Amarone e Recioto. Un combinato disposto che, complice anche una vendemmia eccellente, ha fatto lievitare nell’ultimo anno il prezzo medio dello sfuso di Amarone di oltre il 20% e del 13% il Doc atto a Ripasso.

Negli ultimi anni la Doc Valpolicella ha operato scelte contenitive, in particolare sulle rese e attraverso il blocco degli impianti di una denominazione che conta in 19 comuni 8398 ettari per 1677 soci. Il giro d’affari complessivo al consumo supera i 600 milioni di euro.

Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella

Nato nel 1924 è una realtà associativa che comprende viticoltori, vinificatori e imbottigliatori della zona di produzione dei vini della Valpolicella, un territorio che include 19 comuni della provincia di Verona. La rappresentatività molto elevata (80% dei produttori che utilizzano la denominazione) consente al Consorzio di realizzare iniziative che valorizzano l’intero territorio: il vino e la sua terra d’origine, la sua storia, le tradizioni e le peculiarità che la rendono unica al mondo. Il Consorzio annovera importanti ruoli istituzionali: si occupa della promozione, valorizzazione, informazione dei vini e del territorio della Valpolicella, della tutela del marchio e della viticoltura nella zona di produzione dei vini Valpolicella, della vigilanza, salvaguardia e difesa della denominazione. L’area di produzione è molto ampia ed è riconducibile a tre zone distinte: la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la zona Valpantena, comprendente l’omonima valle; la zona DOC Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Le varietà autoctone che danno vita ai vini delle denominazioni vini Valpolicella sono: Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara. I vini della denominazione sono il Valpolicella doc, il Valpolicella Ripasso doc, l’Amarone della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella entrambi docg.

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