Diversi per natura: l’Etna che non ti aspetti di Tenute Ballasanti

Dalle pendici della “Montagna” siciliana debutta al Vinitaly 2023 l’azienda nata da Manuela Seminara e Fabio Gualandris. Unione tra Nord e Sud, tra storia familiare e vita manageriale

Tenute Ballasanti debutta a Vinitaly 2023, dando una nuova interpretazione dell’Etna e dei vitigni che da sempre la caratterizzano. Il nuovo progetto enologico nasce da Manuela Seminara, donna dalle forti radici siciliane innamorata della terra natia, e Fabio Gualandris, astrofisico bergamasco con la passione per la botanica, entrambi con esperienze manageriali di caratura internazionale. Un incontro tra Nord e Sud, tra famiglia e imprenditorialità che fornisce un’ottima espressione dell’enologia etnea.
La storia dell’azienda risale a inizio ‘900, quando Don Lorenzo ha acquisito le prime proprietà della tenuta. Poi la guida dell’attività viticola passa al figlio Angelo, nonno di Manuela, che ha saputo trasmettere alla nipote l’amore per una terra incredibile. Un amore così forte che Manuela riesce a trasmettere a Fabio, suo compagno di vita, la magia di questo territorio. Assieme raccolgono il testimone lasciato dal nonno Angelo e portano in Tenute Ballasanti le loro capacità manageriali, dando una nuova prospettiva alla realtà etnea. Così la coppia entra oggi nel mondo del vino, coinvolgendo nel suo viaggio i figli Simone, Davide, Gaia Morgana e Lorenzo.
Il territorio è centrale, infatti, i vigneti di Tenute Ballasanti sono locati nei comuni S.Alfio, Giarre, Milo, Mascali e Piedimonte Etneo, tutte località alle pendici del vulcano, noto in Sicilia come la “Montagna”. Gli appezzamenti hanno un suolo permeabile, ricco di potassio e mediamente povero di azoto e fosforo e sorgono sul versante est dell’Etna, a un’altezza che va dai 400 ai 900 metri. Un terroir unico al mondo che lega le tipicità del clima mediterraneo a quello del clima montano. In questo contesto crescono rigogliose viti di nerello mascalese, carricante, catarratto, nerello cappuccio, minnella e perricone.
Per accudire le ricchezze date dalla terra, Tenute Ballasanti ha scelto un team fatto di maestranze locali e professionisti scelti provenienti da tutta Italia. Tra questi l’enologo piemontese Gianluca Scaglione che assieme a Manuela e Fabio ha creato vini fini ed eleganti. La produzione è incentrata su tre monovarietali, un bianco e due rossi: Il Tenace da uve carricante, Il Temerario e Il Sublime entrambi da uve nerello mascalese. Il Tenace, di colore paglierino dai brillanti riflessi verdolini, si presenta con profumi delicatamente balsamici, con note floreali e di fieno fresco, dal finale ferroso e minerale e con sapore generoso, sapido e avvolgente. Il Temerario, invece, colora il calice di un rubino-cerasuolo con lievi riflessi granati. La sua intensa balsamicità con sfondo floreale e fruttato accompagna un sorso succoso e armonico, supportato da una buona mineralità e da tannini integrati. Il Sublime, infine, di un rosso intenso e profondo, ha sentori di ribes e pepe nero con note vanigliate e lievemente rugginose e regala una beva accattivante, data dal suo nerbo tannico.

Tenute Ballasanti nasce sull’Etna, da due pini marittimi con radici profonde, dall’unione tra Nord e Sud di due spiriti affini che accettano il testimone lasciato dall’esperienza di Don Vincenzo, nonno di Manuela, e che oggi vogliono raccontare un progetto enologico nuovo nel mondo vitivinicolo siciliano. Manuela e Fabio si affidano a una squadra di maestranze ed esperti di settore provenienti da diverse regioni d’Italia, per interpretare vitigni autoctoni storici di carricante e nerello mascalese. Tutti i filari sono disposti sul versante est del vulcano siciliano per dare alle uve una buona esposizione e una ventilazione costante, che si traducono in grappoli maturi e sani per vini monovarietali di carattere e rappresentativi del territorio.

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