Povertà alimentare in Italia “mi hanno fatto rinascere, non ho più le ali spezzate” – le storie e i numeri del progetto “mai più fame: dall’emergenza all’autonomia

In Italia quasi una persona su 10 è così povera da non potersi permettere pasti regolari ed equilibrati[1], un dato che va ben oltre il semplice aspetto economico, toccando aspetti di tipo sociale, culturale e psicologico, spesso trascurati dai tradizionali programmi di intervento.  

“Per affrontare efficacemente ed in modo sostenibile un problema multidimensionale come quello della povertà alimentare, non basta intervenire nell’emergenza fornendo aiuti, ma è necessario mettere al centro gli individui e lavorare sulle risorse personali, per attivare un cambiamento che valorizzi il potenziale umano e professionale, e che resista nel tempo.”

Così Simone Garroni, Direttore di Azione contro la Fame, racconta il progetto “Mai più Fame: dall’emergenza all’autonomia”, lanciato nel 2022 a Milano e a giugno 2023 a Napoli, per offrire una via d’uscita dignitosa e durevole a chi si trova in condizioni di povertà: un percorso di formazione e accompagnamento verso il lavoro, integrato da incontri di gruppo e consulenze individuali su nutrizione e salute, con un temporaneo contributo alla spesa.

“Per me è stata una crescita in tutti i sensi, mi hanno fatta rinascere”

“Mi sono resa conto che ci sono tante donne che come me hanno avuto un percorso difficile e che piano piano si sono rialzate. Allora ho detto, perché non ci devo credere anch’io?”

“Alla mia età pensavo di non poter fare più nulla… avevo un contratto determinato, adesso ce l’ho indeterminato (…) e ho molta più autostima”

“So che la vita è bella, e da affrontare, però penso che posso fare tanto ancora (…) Se non va, abbiamo tentato però io, perlomeno, sto volando, non ho più le ali spezzate”

Sono solo alcune delle testimonianze delle oltre 300 persone coinvolte in due anni di progetto, raccolte nel video di Azione contro la Fame: storie che incarnano il percorso di cambiamento e di rinascita, dal sentirsi invisibili ed incapaci di immaginare un futuro, all’opportunità di una nuova vita. 

A parlare dell’efficacia del progetto non ci sono solo le storie personali, ma anche i numeri: il tasso medio di riattivazione nei due anni è stato del 59%. Questo significa che circa 6 partecipanti su 10 hanno trovato lavoro o sono tornati a studiare. 

Nel dettaglio, il 37% ha trovato un impiego regolare, l’11% ha deciso di intraprendere un percorso formativo finalizzato a migliorare l’occupabilità e l’11% – al di fuori del percorso offerto da Azione contro la Fame – ha optato per occasioni di lavoro non regolarizzate da un contratto. Questo ultimo dato merita attenzione[2] perché riflette le tendenze che caratterizzano il mercato del lavoro a livello nazionale, che presenta tassi di lavoro irregolare ancora più alti, stimati intorno al 12.8%[3]

Oltre a lavorare sulla riattivazione personale e sull’occupabilità, il progetto ha contribuito a migliorare le abitudini di consumo, attraverso un percorso di educazione alimentare e delle consulenze individuali (Analisi dei risultati in appendice).

“Nell’affrontare il problema della povertà alimentare, il mix dei fattori che entrano in gioco, come età, genere, istruzione, aspetti sociali e geografici, può dare luogo anche a significative differenze nei risultati. Per questo motivo il nostro intervento viene costantemente adattato al contesto, mettendo sempre al centro le persone e collaborando strettamente con le reti e le istituzioni del territorio”, racconta Ilaria Adinolfi, responsabile del progetto, che vede il supporto del Comune di Napoli e di quello di Milano. 

‘’Il progetto ‘Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia’, inaugurato a Napoli a fine 2023, è un ottimo esempio di collaborazione tra il settore pubblico e il settore privato. Il tema della povertà alimentare è di grande attualità e il contrasto ad un problema così complesso passa necessariamente attraverso un approccio integrato. Il sostegno alla spesa è un primo passo in questa direzione, ma le opportunità di formazione, anche attraverso l’educazione alimentare, e di inserimento lavorativo permettono di ragionare sul lungo termine. Questo è molto importante per costruire, insieme alle persone coinvolte, un percorso verso l’autonomia. Sono molto soddisfatto di quanto fatto su Napoli’’, così il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

“L’alleanza e la collaborazione tra città sono una buona abitudine, e a partire da obiettivi comuni si irrobustiscono con lo scambio di buone pratiche e di esperienze concrete: è così che riusciamo a far crescere progetti come quelli di contrasto alla povertà alimentare e a diffonderli in tante realtà diverse – sottolinea la Vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo – un plauso alla città di Napoli per gli importanti risultati raggiunti in sinergia con Azione contro la fame, sono felice che l’esperienza milanese in materia di Food Policy sia stato un riferimento utile e certamente proseguiremo nel lavoro fianco a fianco anche nella rete delle città aderenti al Milan Urban Food Policy Pact che proprio su questi temi pone grande attenzione a livello nazionale e internazionale”.

Le storie raccontate nel video, e quelle raccolte da Azione contro la Fame in questi anni, dimostrano la straordinaria forza delle persone e la possibilità di cambiare le loro vite. Affinché questa trasformazione avvenga in modo capillare e su larga scala è necessario che le istituzioni di tutte le città italiane sviluppino programmi di intervento integrati e multidimensionali contro la povertà alimentare capaci sia di dare sostegno immediato sia di trovare un’autonomia a lungo termine.

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Appendice

IL PROGETTO

Il progetto “Mai Più Fame: dall’emergenza all’autonomia” mira a contrastare la povertà alimentare attraverso il lavoro e il miglioramento delle abitudini di spesa ed alimentari. 

Il percorso, della durata di 4 mesi, è composto da tre elementi integrati: 

  1. la FORMAZIONE per migliorare le capacità personali, sociali e professionali, con un percorso di gruppo teso a riattivare la motivazione e valorizzare i soft skills dei beneficiari, affinché possano trovare occupazione;
  2. la promozione dell’EDUCAZIONE ALIMENTARE per favorire l’adozione di una dieta sana ed equilibrata;
  3. un piccolo CONTRIBUTO ALLA SPESA mensile, limitato ai 4 mesi di percorso, per fornire un supporto nutrizionale immediato.

Il progetto, inaugurato a Milano nel 2022 e a Napoli nel giugno 2023, si rivolge a persone vulnerabili, con particolare attenzione a quelle con famiglie con due o più minori (specie se sotto i 5 anni), con la presenza di donne incinte e neomamme, nonché con entrambi i genitori disoccupati o con lavori occasionali.

A oggi, nel progetto sono state coinvolte oltre 300 persone, tenendo conto anche dei percorsi attualmente in svolgimento. 

I RISULTATI (2022-2024)

Di seguito, l’analisi dei risultati rilevati sui 207 partecipanti che hanno completato il percorso a fine febbraio 2024.

Caratteristiche dei partecipanti 

Genere84,5% donne15,5% uomini 
·        Nazionalità48% italiani52% stranieri 
·        Titolo di studiosuperiore al diploma14%diploma 43%inferiore al diploma 43%
Risultati lavoro%
·        Inserimenti in regola7737%
·        Inserimenti irregolari2311%
·        Ritorni alla formazione2311%
Totale / Tasso di riattivazione12359%
Risultati nutrizioneHDDS[4]
·        entrata6,8
·        fine percorso7,2

Miglioramento delle abitudini alimentari 

·        Bevono più acqua: 63,5%

·        Hanno ridotto la quantità di zucchero giornaliera: 59,5%

·        Consumano pasti più vari: 57%

·        Leggono maggiormente le etichette: 49%

·        Comprano meno cibo ultra-processato: 43%

·        Pianificano il menù settimanale in anticipo: 40,5%

LA RETE 

Il progetto “Mai più Fame: dall’emergenza all’autonomia” si basa su una forte sinergia tra il settore pubblico e privato, avvalendosi della collaborazione con una rete di organizzazioni e di aziende partner che garantiscono una forte connessione con il territorio, oltre a fornire il proprio contributo in termini di finanziamenti, competenze, strumenti ed opportunità concrete per l’inserimento lavorativo dei partecipanti. 

Azione contro la Fame ringrazia i donatori: Fondazione Carrefour, Fondazione De Agostini, Fondazione Marazzina e Fondazione Cariplo attraverso la Ricetta Incrementale Qubì di Municipio 8 “Occupiamoci”, tutti i www.ristoranticontrolafame.it e le aziende che, per il Natale 2023, hanno scelto di sostenere il progetto.

Partner del progetto: Terre des Hommes Italia, Fondazione IBVA, L’Altra Napoli EF

Si ringraziano anche:  AEMAS – Orchestra Sinfonica Dei Quartieri Spagnoli APS, Associazione Amici di Carlo Fulvio Velardi, Associazione Le Kassandre, Associazione Sanitansamble, Capgemini, Carrefour Italia, Centro per l’Impiego di Napoli, Cigierre, CLO – Cooperativa Lavoratori Ortomercato, Comune di Milano, Comune di Napoli, Compass Group Italia, Figli in Famiglia onlus, Fratelli La Bufala, Gesfor Agenzia per il Lavoro, Milano Food Policy, Mipharm spa, La Rotonda Aps, Orienta Agenzia per il lavoro, Pio Monte della Misericordia E.F., Qubì Gallaratese, Sole365, Spazio Indifesa, Tandem, Upside production, Unione Artigiani della Provincia di Milano.

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NOTE

1 Nel 2023 in Italia 5,7 milioni di persone erano in stato di povertà assoluta (Istat 2024)

2 In questo contesto, Azione contro la Fame ha introdotto delle attività mirate ad affrontare le problematiche dell’economia sommersa e ad incoraggiare i partecipanti verso scelte di inserimento lavorativo regolare. Ad esempio, attraverso momenti di approfondimento sul diritto del lavoro, finalizzati ad aumentare la consapevolezza dei partecipanti dei propri diritti e doveri sul mercato del lavoro e delle forme di tutela disponibili, oppure facilitando l’incontro con aziende che offrano opportunità di inserimenti regolari.

3 Ufficio studi CGIA di Mestre, 2024.

4 L’indicatore Household Dietary Diversity Score (HDDS) suddivide gli alimenti in 12 gruppi alimentari e rileva quanti di questi gruppi alimentari vengono consumati da ogni famiglia nelle ultime 24 ore, al fine di valutare il tasso di diversificazione e quindi di correttezza della dieta delle famiglie.

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