Tecniche di vinificazione, un nuovo brevetto con l’utilizzo dei raspi

L’innovativo sistema di vinificazione è stato brevettato dall’enologo Alessio Bandinelli, che ha sperimentato e perfezionato la sua tecnica, grazie alla disponibilità dell’azienda Villa La Ripa di Arezzo, che ha fortemente creduto in questo nuovo ed innovativo sistema di gestione dei raspi.

Arezzo, 18 Novembre 2022 | Il nuovo sistema di vinificazione, brevettato dall’enologo Alessio Bandinelli, è stato sperimentato dall’azienda agricola Villa La Ripa di Arezzo, realtà guidata dal Dott. Saverio Luzzi.

“Abbiamo sposato appieno l’idea del nostro enologo Alessio Bandinelli che qualche anno fa ci ha proposto di sperimentare, inizialmente su piccole masse, la sua idea di aggiornare la tecnica di vinificazione con i raspi.” – commenta Saverio Luzzi – “Anticamente infatti il vino veniva vinificato con questi, ma successivamente si capì che la loro aggiunta apportava anche caratteristiche negative al vino, per questo motivo si iniziò ad eliminarli con la diraspatura.”

Grazie ad un lungo e meticoloso percorso di studio ed analisi, Alessio Bandinelli in questi anni ha potuto perfezionare questa nuova tecnica di vinificazione, che apporta al vino un alto numero di polifenoli consentendo, nello stesso tempo, di preservarne il colore rosso.

L’uva viene diraspata come d’uso e in ragione di qualità e varietà delle uve raccolte, una percentuale variabile di raspi integri avvolti in sacchi di Juta, viene aggiunta al mosto appena pigiato, che sta svolgendo la fermentazione alcolica. L’enologo quotidianamente esegue campionature e assaggi delle masse per valutarne l’evoluzione, l’obiettivo è gestire la cessione dei tannini direttamente correlata alla presenza dei raspi stessi.

“I nostri test di vinificazione mostrano come i raspi inducano una modifica del contenuto di tannini dei vini per un’incidenza che arriva fino al 21%.” – racconta Alessio Bandinelli  – “Solo grazie al preciso e continuo monitoraggio del mosto nel corso della vinificazione, è possibile godere appieno dei lati positivi di questa tecnica, che consente una cessione di polifenoli al vino e garantisce stabilità al colore.”

Questa innovativa tecnica di vinificazione, permette di apportare al vino tannini eleganti, piacevoli ed a “chilometro zero”, caratteristiche ben definite nei rossi di Villa La Ripa, che guadagnano maggiore piacevolezza ed un colore più intenso e vivido.

 

Villa La Ripa

Il primo proprietario dell’antica villa fu Marco Peconio nel II sec. D.C. Il nome deriva da Pacho, dio del vino, cioè Bacco in etrusco; un segno evidente di quanto il territorio sia da sempre legato all’arte del coltivar la vigna ed esaltarne i preziosi frutti. Mille anni dopo la proprietà passò alla famiglia Ricoveri che vi innalzò un palazzo fortificato con annessa torre ancora oggi visibile.

La forma attuale della villa si deve però ai Gualtieri, importante casato di poeti, cardinali e viticoltori che l’acquisirono nel Rinascimento e la intestarono all’Ordine di Santo Stefano. Nell’Ottocento, in seguito all’invasione di Arezzo da parte di Napoleone, la villa fu sequestrata e messa all’asta con il successivo acquisto da parte degli Ubertini, nobile famiglia aretina il cui più noto esponente fu Guglielmo degli Ubertini, il condottiero degli Aretini nella grande battaglia contro Firenze: Campaldino.

All’inizio del secolo passato ci furono i Bucchi, che svilupparono ulteriormente la coltura dell’olio e della vite, piantando la più vecchia delle vigne attualmente presenti in azienda.

Il casale fu poi acquistato dalla famiglia Luzzi. Il Dottor Saverio Luzzi, noto Neurologo, ha riportato la proprietà agli antichi splendori tramite un’accurata e minuziosa ristrutturazione degli ambienti e ha deciso di portare avanti la produzione del vino puntando però sull’alta qualità del prodotto. Da Medico il suo obiettivo è quello di conciliare la tradizione storica e l’innovazione tramite un approccio scientifico al lavoro.

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