San Michele Appiano tira le somme di un anno pieno di sfide e racconta in che modo è riuscita a superare la crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19.

I valori della cooperativa, la forza del marchio e l’innovazione alla base della stabilità della Cantina San Michele Appiano. L’AD Günther Neumair: “Il lavoro di squadra è stato determinante. Siamo stati vicini ai clienti attraverso i nostri agenti e distributori italiani e nel mondo. Anche quest’anno siamo partiti dovendoci confrontare con questa realtà più grande di noi. Il nostro obiettivo rimane quello di andare avanti, migliorandoci costantemente, dando il nostro meglio e guardando al futuro in maniera ottimista”.
 
San Michele Appiano (BZ), 15 aprile 2021 – I valori della cooperativa sociale, la notorietà del marchio sul mercato italiano e internazionale e il costante impegno ad innovarsi sono alla base della stabilità della Cantina San Michele Appiano da sempre, ma soprattutto durante questo anno di pandemia di Covid-19. L’azienda è riuscita a contenere il calo di fatturato e dunque i danni economici derivanti dal crollo delle prenotazioni import ed export, in particolare durante il primo lockdown nel 2020. In che modo? Friedrich Wilhem Raiffeisen, il più grande riformatore sociale del 19° secolo ed inventore del sistema cooperativa, lo riassume in una frase celebre “Ciò che è precluso al singolo, può essere raggiunto da molti lavorando insieme”. Principio ben chiaro alla Cantina San Michele Appiano che, con 330 soci viticoltori su 385 ettari di superficie di coltivazione e una produzione di oltre 2,5 milioni di bottiglie, ha scopo mutualistico: non è il capitale a essere al centro dell’operato, bensì l’uomo, insieme al suo benessere economico e al sostegno reciproco dei soci.
 
«Il lavoro di squadra è stato determinante, in azienda e fuori. Durante il primo lockdown e per tutto questo anno di Covid, abbiamo sempre cercato il dialogo con i nostri agenti e distributori, italiani e nel mondo, tramite frequenti telefonate e meeting su piattaforme digitali» spiega l’amministratore delegato della Cantina San Michele Appiano, Günther Neumair. Prosegue sottolineando che la Cantina, nonostante il periodo difficile, non si sia mai fermata. Quello dell’Alto Adige, una regione prevalentemente collegata all’andamento dei flussi turistici, si è rivelato il mercato più sofferente della crisi, in quanto tutte le attività economiche della maggioranza dei clienti della Cantina sono rimaste purtroppo chiuse per tanto tempo.
 
Al fianco dei valori di solidarietà, professionalità, gioco di squadra e spirito di organizzazione, c’è la forza del marchio San Michele Appiano e la notorietà del territorio altoatesino. Questi fattori hanno contribuito alla stabilità delle vendite in Italia e all’estero, ma non si tratta di un successo regalato, in quanto la Cantina si è impegnata per decenni prima di raccogliere questi frutti di duro lavoro. In particolare, negli ultimi dieci anni, investendo in attività di comunicazione e relazioni con i media; attività che hanno consolidato il principio di marketing “Top of mind”, ossia San Michele Appiano come brand che i consumatori ricordano tra i primi, a cui pensano immediatamente quando iniziano un processo di acquisto.
Il successo dei vini della “Cantina d’Eccellenza” dell’Alto Adige si basa sulla ricerca costante della qualità. I prodotti sono ripartiti sul mercato con un 20% di vendita in Alto Adige, un 50% nel resto d’Italia ed un 30% in oltre 40 Paesi nel mondo, in particolare in Germania, negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, mercato che ha sofferto di più questo ultimo anno. «Non ci siamo mai fermati, restando sempre trasparenti con agenti e clienti» ci tiene a evidenziare Günther Neumair. «Questi ultimi, quando aperti, hanno preferito non sperimentare e sentirsi al sicuro acquistando la qualità garantita dal nostro marchio. Questo ultimo anno ci ha dato la possibilità di poter far uscire più tardi le nuove annate, per dare il tempo ai vini di maturare ulteriormente».
 
L’obiettivo 2021 di San Michele Appiano è quello di raggiungere il fatturato dell’anno 2019 e per farlo ha bisogno di unire tutte le forze: dai collaboratori, agli agenti. «Resto comunque ottimista» – prosegue Günther Neumair. «Sono da 25 anni a San Michele Appiano e posso testimoniare che bisogna essere sempre pronti ad affrontare dure sfide. La Cantina ha 115 anni di età e ne ha superate di crisi. Siamo sempre riusciti a uscire più forti di prima davanti alle difficoltà che ci si sono presentate davanti. Nei periodi migliori abbiamo sempre cercato di accantonare dei fondi da utilizzarsi in caso di futuri periodi più difficili».
 
L’impegno ad innovarsi costantemente ha portato la Cantina a creare il suo shop online (shop.stmichael.it), che si presenta come una vetrina ricca di proposte e con la disponibilità di tutta la gamma di vini di St. Michael-Eppan, comprensiva di annate storiche. Inoltre, sempre sul sito ufficiale, è stato introdotto il virtual tour per visitare la centenaria cantina, con o senza l’ausilio degli occhiali VR. Anche la comunicazione tra il winemaker, l’agronomo e i conferitori si snellisce grazie all’innovazione: l’introduzione di app che informano sullo stato dei singoli vigneti e sulla qualità delle uve facilitano i processi di valutazione e velocizzano lo scambio di informazioni dalla vigna alla cantina. Sono state adottate altre applicazioni per semplificare il lavoro degli agenti e la condivisione di dati, quali listini, schede tecniche e aggiornamenti, con la possibilità di inserimento autonomo degli ordini.

Con il premio “Cantina Cooperativa dell’Anno”, nella guida Vini d’Italia 2021, il Gambero Rosso ha riconosciuto a San Michele Appiano un ruolo decisivo nello sviluppo del sistema cooperativistico altoatesino e nella conseguente affermazione in Alto Adige tra i marchi più forti della viticoltura in Italia.

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